La vittoria americana sul Giappone nella cosiddetta Guerra del Pacifico, durante la Seconda Guerra Mondiale, con la conseguente occupazione militare, fece sì che il baseball si radicasse ancor più nel Paese del Sol Levante fino a diventare il nuovo sport nazionale e veder nascere la prima squadra professionistica nel 1934, gli Yomiuri Giants, seguita dalla Nippon Professional Baseball nel 1950.
Un successo senza dubbio legato alla concentrazione e allo spirito di squadra richiesti, caratteristiche molto apprezzate dai giapponesi. Le squadre di baseball giapponesi non hanno nulla da invidiare a quelle americane. Nel 2006 e nel 2009 esce vincitore dalla World Baseball Classic. La squadra femminile di baseball giapponese vince anch’essa due volte la Coppa del Mondo (nel 2008 e nel 2010).
Attualmente in Giappone ci sono due campionati professionistici, quello della Central League e quello della Pacific League, nei quali si affrontano sei squadre ciascuno da fine marzo ad ottobre. A fine stagione le squadre vincitrici del proprio campionato si affrontano in una serie di sette partite, e quella finale decreta il campione del Giappone.

Camminando per le strade di qualsiasi città giapponese, accanto ad ogni scuola c’è sempre un campo da baseball nel quale gli studenti si allenano; inoltre è normalissimo vedere per strada ragazzini con mazze e guantoni pronti per giocare. L’attività sportiva è molto importante per la formazione del carattere del giovane giapponese e sicuramente il baseball, che è uno sport di squadra, è stato molto incoraggiato, come è avvenuto per il calcio da noi occidentali.
Se oggi la popolarità del calcio comincia, se non a sostituire, almeno a rivaleggiare quella del baseball, i tornei di primavera e d’estate della Nippon Professional Baseball sono sempre molto seguiti. Dal mese di aprile al mese di ottobre si può misurare la passione giapponese per il baseball, tradotta da una gioiosa e rumorosa atmosfera, durante gli incontri al Tokyo Dome Stadium.