Ōita tra onsen e natura

Per immergersi nella cultura degli onsen, Hyotan Onsen a Beppu è una tappa obbligatoria. Premiato con tre stelle Michelin, questo stabilimento termale include diversi tipi di bagni pubblici e privati, con acque termali (al chiuso e all’aperto), sabbia riscaldata naturalmente dalle sorgenti, cascate e vapore. 

Beppu, famosa sin dal medioevo per le sue circa 3000 sorgenti di origine vulcanica dai colori e vapori suggestivi, ospita anche i celebri Jigoku (“Sette Inferni”), sette siti geotermici sparsi in vari punti della cittadina, ognuno con proprietà peculiari. Si passa, ad esempio, dai riflessi rossi delle acque di Chinoike Jigoku al blu turchese di Umi Jigoku, dove l’acqua raggiunge una temperatura di 98°C e viene utilizzata per cuocere alcune specialità locali. 

Jigoku di Beppu

Merita, inoltre, una visita il Cafe Shu, dove potete sorseggiare un ottimo caffè mentre immergete i piedi in una sorgente calda naturale, e la foresta di bambù di Beppu, meno conosciuta rispetto alla celebre foresta di Arashiyama a Kyoto, ma con un’atmosfera altrettanto incantevole. Passeggiare tra i suoi alti fusti verdi immersi nel silenzio è un’esperienza rilassante e contemplativa.

A pochi chilometri da Beppu, Yufuin incanta con le sue strade fiancheggiate da boutique, caffetterie accoglienti e gallerie d’arte. Considerata una città onsen dall’anima artistica, è una destinazione perfetta per una passeggiata rilassante e un bagno nelle acque termali con proprietà curative. Incorniciata da bellissime montagne tra cui spicca il profilo del Monte Yufu, ospita inoltre il pittoresco lago Kinrin, spesso avvolto dalla nebbia mattutina che crea un’atmosfera magica. 

Da non perdere se visitate questa zona è un viaggio a bordo dell’esclusivo Aru Ressha, un treno di lusso giapponese che unisce eleganza e cucina gourmet. Il suo design è ispirato a un progetto originale di fine Ottocento e sfoggia interni in legno pregiato, dettagli dorati e un’atmosfera retrò raffinata.

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Ryokan e Onsen

L’ospitalità giapponese dei ryokan

Al vostro arrivo in un ryokan sarete accolti con un inchino da uno staff attento e discreto: si raccomanda di togliersi le scarpe all’ingresso e di indossare un paio di ciabatte fornite dalla struttura per camminare negli interni, seguendo i consigli dello staff, sempre disponibile per spiegarvi tutti i segreti di questa tipologia di alloggio. I ryokan dispongono di grandi camere senza pareti divisorie, il cui pavimento è ricoperto di tatami tradizionali realizzati in paglia di riso. Il mobilio è essenziale e costituito da un tavolo basso e porte scorrevoli, gli shoji. Qui si dorme sui futon, simili a materassi in fibra di riso, si indossa lo yukata, un kimono informale di cotone da utilizzare negli spazi interni, e si fa il bagno in una vasca comune, di cui uomini e donne usufruiscono separatamente. 

Un ryokan

La colazione in ryokan, spesso servita in camera, consiste in tanti piccoli piatti della tradizione giapponese, come zuppa di miso, riso, pesce grigliato, sottaceti e alghe essiccate. La cena, invece, è più ricca, e può includere fino a sette o otto portate: si inizia con una serie di antipasti, per poi continuare con del sashimi (pesce crudo tagliato a fette), del pesce cotto e/o un piatto di carne, del tofu, sottaceti, riso e frutta. Gli ingredienti utilizzati sono sempre di stagione, e ogni giorno potrete assaggiare piatti diversi per assaporare tutte le sfumature della cucina giapponese più tradizionale, spesso poco conosciuta a livello internazionale.  

La tradizione degli onsen

Una delle esperienze più particolari da provare durante un viaggio in Giappone è l’antica tradizione dei bagni termali, chiamati onsen. Sono molto diffusi in tutto il Paese, data l’elevata attività vulcanica del territorio: possono essere all’aperto o al chiuso, pubblici o privati. Sono generalmente collocati in zone rurali e rappresentano una vera istituzione per coppie, famiglie o gruppi di amici in cerca di relax, nonché un’esperienza unica per i viaggiatori. Gli onsen utilizzano l’acqua calda proveniente da sorgenti geotermiche, che vanta proprietà curative grazie al suo contenuto minerale. Fino al periodo Meiji uomini e donne facevano il bagno insieme; alcuni bagni misti si possono ancora trovare nelle aree rurali.

Un onsen

Dalla spiccata importanza culturale, gli onsen nascono da un’antica usanza locale, secondo cui farsi il bagno in queste acque significava “ripulire sia il corpo che il cuore”. A partire dall’VIII secolo, inoltre, furono protagonisti di una credenza popolare secondo cui si pensava che farsi un bagno nell’acqua calda degli onsen potesse togliere sette malattie e regalare sette fortune, una credenza derivata dagli effettivi poteri curativi delle acque termali.  

Ancora oggi negli onsen è necessario rispettare alcune rigide regole: 

  • Lavarsi e risciacquarsi accuratamente prima di entrare nelle vasche: immergersi sporchi o ricoperti di sapone è ritenuta maleducazione;
  • Non è permesso indossare il costume da bagno o l’intimo in base alla radicata convinzione che tutto ciò che non sia il corpo nudo sporchi l’acqua;
  • Non è consentito lavare i propri vestiti;
  • Si può fare la doccia solo da seduti e bisogna spegnerla mentre ci si insapona.
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