Primavera a Kyushu

Il viaggio inizia a Fukuoka, città vivace e accogliente, dove il tempo sembra rallentare sotto i ciliegi in fiore. Un picnic in un parco e una cena firmata da uno chef stellato in cima a una montagna, seguita da un falò sotto le stelle, introducono l’atmosfera raffinata e intima del percorso.

Da qui, il ritmo si fa gourmet a bordo dell’Aru Ressha, un treno d’epoca trasformato in ristorante di lusso, dove i piatti di un grande chef dialogano con i panorami di Yufuin e Beppu. Tra le tappe, la scoperta dell’arte del sake in una storica distilleria, e viste spettacolari dall’alto delle colline termali.

L’area di Aso rivela l’anima più autentica di Kyushu. In bicicletta, tra villaggi rurali e caffè nascosti tra i ciliegi, si respira la bellezza della campagna giapponese. Le ampie distese di Kusasenri e il cratere del vulcano regalano emozioni rare, mentre un barbecue privato con la pregiata carne Akaushi, un giro su un pittoresco trenino e la visita a un santuario nascosto nel bosco aggiungono un tocco di misticismo e convivialità.

Il treno Aru Ressha

Proseguendo verso sud, il percorso si tinge di eleganza: a Kumamoto, i ciliegi incorniciano i giardini storici dove vivere l’esperienza di indossare un kimono tradizionale. A Kagoshima, l’anima più vivace della città si rivela tra izakaya e sapori locali, in un’atmosfera autentica e festosa.

Non manca una deviazione a Kirishima, terra di vulcani e spiritualità, dove il santuario Jingu svela la sua imponenza tra i boschi. Qui si esplorano i raffinati giardini di Sengan-en, si degusta il celebre Kurobuta, il maiale nero di Kagoshima, e ci si immerge nella cultura del tè visitando l’unica fattoria biologica di Kyushu, per scoprire i segreti di una tradizione millenaria.

Tra panorami mutevoli, fioriture e sapori indimenticabili, la primavera a Kyushu diventa un viaggio dei sensi, capace di rivelare un volto del Giappone che resta scolpito nel cuore e invita a tornare, ogni volta, a ritrovare l’essenza di questa terra straordinaria.

CONTINUA A LEGGERE

Un viaggio tra Tottori e Shimane

Il percorso inizia da Tottori, raggiungibile facilmente da Osaka con un treno Limited Express o in auto. Qui il paesaggio sorprende con uno spettacolo inatteso: le dune di sabbia che si estendono lungo la costa del Mar del Giappone sembrano un deserto dorato che sfiora il mare. È possibile camminare tra le onde di sabbia, provare il sandboarding o semplicemente ammirare il gioco di luci e ombre sul paesaggio ondulato. Poco distante, il Sand Museum espone le incredibili sculture realizzate interamente in sabbia da artisti internazionali. La giornata si conclude con una cena a base di pesce fresco e specialità locali, come il celebre granchio Matsuba, in uno dei ristoranti tipici del centro cittadino.

Il giorno seguente è dedicato alla scoperta del cuore culturale e naturale di Tottori. Le rovine dell’antico castello e il vicino museo introducono alla storia della città, ma è il Monte Daisen, la vetta più alta della regione del Chūgoku, a regalare le emozioni più forti. Qui vi aspettano antichi sentieri immersi nei boschi, silenziosi templi come il Daisenji e panorami mozzafiato. In autunno, il foliage colora ogni sentiero con tonalità infuocate. Pernottare in un ryokan con onsen naturale ai piedi della montagna è il modo migliore per entrare in sintonia con l’anima contemplativa del luogo.

Monte Daisen

Proseguendo verso la prefettura di Shimane, si attraversano paesaggi rurali punteggiati da piccoli santuari come Hakuto, legato alla leggenda del coniglio bianco. È una terra di miti e storie antiche, che si riflette anche nella graziosa città di Matsue, affacciata sul lago Shinji. Il suo castello in legno, uno dei pochi originali sopravvissuti in Giappone, domina un centro storico suggestivo. Un giro in barca nei canali del fossato, la visita alla casa-museo dello scrittore Lafcadio Hearn e la cerimonia del tè in un’antica casa da tè completano l’esperienza.

Il momento più spirituale del viaggio arriva a Izumo Taisha, uno dei dei luoghi più sacri del Giappone. Situato a circa un’ora da Matsue, è considerato la dimora delle divinità e un centro spirituale importantissimo, specialmente per chi è in cerca di legami e relazioni profonde. Dopo aver esplorato il complesso e i musei vicini, non si può perdere l’Izumo soba servito in ciotole impilate. Il vicino faro di Hinomisaki, con la sua vista aperta sull’oceano, è un luogo perfetto per concludere la giornata al tramonto.

Tra una passeggiata sulle sue sponde e una visita al Museo d’Arte di Shimane, il lago Shinji continua a stupire con i suoi tramonti. Nella vicina Tamatsukuri Onsen, una delle più antiche località termali del Paese, ci si può concedere il lusso di un bagno nelle acque “miracolose” decantate fin dai tempi antichi.

Se il tempo lo consente, una deviazione verso l’area UNESCO di Iwami Ginzan completa l’itinerario. Qui, antiche miniere d’argento, vecchi templi e il villaggio di Omori raccontano secoli di storia immersi in un paesaggio verdissimo. Poco distante, il borgo termale di Yunotsu conserva intatta l’atmosfera dell’epoca Edo.

Per un soggiorno ancora più immersivo in questa zona, vale la pena scegliere uno dei raffinati ryokan RITA: il RITA Izumo-Sagiura, vicino al mare e circondato da silenzio e natura; il RITA Izumo-Hirata, che fonde accoglienza contemporanea e tradizione in un piccolo borgo suggestivo; o il RITA Unnan-Yoshida, incastonato tra le montagne e perfetto per chi cerca pace e autenticità. Strutture dove ogni dettaglio è pensato per far sentire l’ospite al centro di un’esperienza unica.

CONTINUA A LEGGERE

Nagano segreta

Kamikōchi: l’incanto delle Alpi giapponesi

Situata a 1.500 metri di altitudine, nella valle del fiume Azusa, Kamikōchi è uno dei luoghi naturalistici più spettacolari del Giappone. Accessibile solo da aprile a novembre per preservarne la bellezza, è un paradiso per gli amanti della natura e della fotografia. Sentieri curati, ponti sospesi, foreste di betulle e il profilo imponente del monte Hotaka fanno da cornice a un paesaggio poetico e silenzioso.

Un soggiorno in una delle strutture esclusive della valle – come i raffinati ryokan con vista sulle montagne – permette di vivere un’esperienza immersiva, tra bagni termali, cucina kaiseki e passeggiate al chiaro di luna. Kamikōchi è il luogo ideale per rallentare e riscoprire l’equilibrio tra uomo e natura.

Il borgo di Narai-juku

Narai-juku: il fascino della Nakasendō

Lungo l’antica strada Nakasendō, che collegava Kyoto a Tokyo durante il periodo Edo, si trova Narai-juku, un borgo perfettamente conservato che sembra uscito da un dipinto. Case in legno scuro, locande storiche, botteghe artigiane e fontane in pietra compongono un paesaggio urbano che non ha subito il passare dei secoli.

Passeggiare tra le sue vie silenziose, magari con una guida privata che racconta le storie dei samurai e dei mercanti che un tempo vi sostavano, è come fare un viaggio nel tempo. Un pernottamento in un’antica machiya restaurata con gusto contemporaneo arricchisce l’esperienza, offrendo una combinazione unica di fascino tradizionale e comfort moderno.

Hakuba: eleganza alpina e sport di montagna

Conosciuta per le sue piste da sci di altissimo livello, Hakuba è una destinazione d’eccellenza per chi cerca un inverno attivo e sofisticato. Ma anche fuori stagione, il villaggio si trasforma in una meta perfetta per escursionismo, ciclismo e relax in resort esclusivi immersi nel verde.

Boutique hotel con spa, ristoranti gourmet, escursioni guidate tra laghi glaciali e cascate rendono Hakuba ideale per un soggiorno su misura. Dalle alte vette ai vini locali, ogni esperienza qui è pensata per chi ama vivere la montagna con stile.

Kamikōchi, Narai-juku e Hakuba sono tre volti diversi della stessa regione: luoghi in cui la bellezza è intima, l’accoglienza è autentica e il tempo scorre con un ritmo più gentile. 

CONTINUA A LEGGERE

L’incanto di Okinawa

A più di 1.500 chilometri da Tokyo, Okinawa è un mosaico di isole che si estende per oltre mille chilometri, tra cui spiccano le isole principali come Okinawa-hontō, Miyako e Yaeyama. Ciascuna offre un’esperienza diversa, ma tutte raccontano la stessa storia: quella di un luogo dove la natura è protagonista, il tempo sembra rallentare, e l’accoglienza è un’arte antica.

L’isola principale, Okinawa-hontō, è il cuore culturale dell’arcipelago. A Naha, la capitale, si passeggia lungo la vivace Kokusai-dōri, tra mercati tradizionali e botteghe di ceramica Ryukyu, mentre il castello di Shuri, patrimonio UNESCO, racconta la storia di un regno indipendente, fiorito prima dell’unificazione con il Giappone. Le spiagge come quella di Emerald Beach o Cape Maeda sono solo l’inizio: l’entroterra offre foreste subtropicali, villaggi di pescatori e antichi siti sacri avvolti dal mistero.

Proseguendo verso sud, Miyakojima accoglie con le sue acque cristalline e le distese coralline che fanno la gioia di chi ama lo snorkeling o semplicemente il dolce far niente su spiagge come Yonaha Maehama, una delle più belle dell’Asia. Qui la vita scorre al ritmo del sole, tra resort raffinati, piccoli caffè affacciati sul mare e tramonti che lasciano senza fiato.

E poi ci sono le Yaeyama, le isole più remote, selvagge e autentiche. Ishigaki è il punto di partenza ideale: un’isola viva, con ottima cucina locale – non perdete il manzo di Ishigaki – e accesso facile alle meraviglie dell’arcipelago. Da qui si raggiungono Taketomi, con le sue stradine di sabbia bianca e le case tradizionali dal tetto di tegole rosse, o Iriomote, coperta per il 90% da giungla e mangrovie, dove la natura regna sovrana e si può navigare lungo fiumi lenti e silenziosi o fare escursioni tra cascate e grotte.

Il vero lusso di Okinawa è nella possibilità di rallentare, di riconnettersi con se stessi e con l’ambiente. È nel pescato del giorno servito crudo con un tocco di lime, nel suono delle onde che accompagna la notte, nei sorrisi aperti degli abitanti.

CONTINUA A LEGGERE

Tottori e dintorni, tra dune, castelli e onsen

Uno dei simboli di questo volto più segreto del Paese del Sol Levante è il Castello di Himeji, tappa imperdibile per chi si sposta da Kyoto verso la costa del Mar del Giappone. Considerato uno dei più belli e meglio conservati del Paese, il castello – conosciuto anche come “Airone Bianco” per la sua elegante struttura – è circondato dal giardino Koko-en, un’oasi di quiete dove iniziare il viaggio con lo spirito giusto.

Proseguendo verso ovest, il paesaggio urbano lascia lentamente spazio a colline, risaie e piccoli villaggi: è qui che si arriva a Tottori, una città che sorprende per la sua atmosfera rilassata e il legame profondo con la natura. Tottori è famosa soprattutto per un fenomeno naturale unico nel suo genere: le sue dune di sabbia, modellate dal vento nel corso di migliaia di anni. Questo paesaggio quasi desertico, affacciato sul mare, offre la possibilità di vivere esperienze insolite come il sandboarding, passeggiate panoramiche o anche un giro a dorso di cammello. Poco distante, il Museo della Sabbia incanta con le sue imponenti sculture realizzate da artisti internazionali, capaci di trasformare un materiale effimero in opere d’arte mozzafiato.

Le dune di Tottori

Chi desidera approfondire il legame tra cultura e paesaggio può salire al Monte Kyushozan o esplorare le rovine del Castello di Tottori, da cui si apre una splendida vista sulla città. E dopo una giornata all’aria aperta, non c’è niente di meglio di  una cena a base di pesce fresco o, in inverno, di granchio Matsuba, uno dei prodotti più pregiati della zona.

Il viaggio nella regione continua verso Kurayoshi, cittadina storica caratterizzata da edifici bianchi e magazzini in legno con tegole rosse, perfettamente conservati nel quartiere tradizionale di Shirakabe Dozogun. Passeggiare tra le sue vie è come fare un tuffo nel passato, tra botteghe artigiane, caffè silenziosi e scorci pittoreschi. Da qui, è facile raggiungere Misasa Onsen, una delle località termali più affascinanti della prefettura, famosa per le sue acque contenenti una naturale e leggera radioattività, considerate benefiche per il corpo. Trascorrere qualche ora – o un’intera notte – in un ryokan tradizionale, tra bagni caldi e tatami, è uno dei modi migliori per assaporare la filosofia del benessere giapponese.

Anche prima di rientrare verso Kyoto, Tottori regala ancora momenti speciali: una visita al museo della prefettura, un giro nei negozi di artigianato per acquistare ceramiche locali o dolci a base di pera nashi, uno dei frutti simbolo del territorio.

Viaggiare attraverso Tottori e i suoi dintorni significa allontanarsi dalla frenesia e riscoprire un Giappone più intimo, fatto di paesaggi sorprendenti, accoglienza calorosa e tesori nascosti. Un invito a rallentare, ad ascoltare e a lasciarsi meravigliare.

CONTINUA A LEGGERE

Alla scoperta della Penisola di Noto

Tutto inizia a Kanazawa, raffinata e vibrante, con i suoi giardini secolari e i vicoli silenziosi del quartiere delle geishe. Ma è una volta lasciata la città che inizia la vera magia. La strada si snoda verso nord lungo la baia di Nanao, regalando scorci di villaggi di pescatori, porticcioli sonnolenti e ristoranti dove il pescato del giorno arriva ancora fumante sul piatto. È il preludio alla quiete profonda che si incontra a Wajima, culla dell’artigianato della lacca e del celebre mercato del mattino, dove la gente del posto vende il proprio sapere, con un sorriso e una tazza di tè.

Proseguendo lungo la costa occidentale, si attraversa uno dei tratti più scenografici dell’intero Paese: la Okunoto Coast.Scogliere a picco, grotte marine, mille risaie che disegnano il paesaggio come un’opera d’arte vivente. Le Senmaida, con le loro terrazze affacciate sul mare, tolgono il fiato, soprattutto al tramonto. E poi Cape Suzu, il punto più settentrionale della penisola che si apre sul mare, e Mitsukejima, una grande roccia che emerge dalle acque e richiama molte leggende locali.

La fioritura dei ciliegi a Kanazawa

La costa orientale della penisola racconta un’altra storia: quella della spiritualità e del silenzio. Santuari nascosti nel verde, isole raggiungibili con piccoli ponti, come Notojima, dove ci si può fermare per un bagno caldo in un onsen affacciato sul mare. La tappa a Wakura Onsen è un abbraccio finale: il comfort elegante dei ryokan, il profumo della cucina kaiseki, il vapore che si solleva dalle acque marine.

Rientrando a Kanazawa, con una breve sosta lungo il tragitto a Nanao per visitare il tempio Myojo-ji o semplicemente godersi una pausa caffè vista mare, si conclude il viaggio tra le vie eleganti e storiche della città, magari con una cena a base di sushi locale.

CONTINUA A LEGGERE

Toyama, Fukui ed Eiheiji

Toyama, spesso trascurata dalle rotte più battute, accoglie con la sobrietà elegante delle città che si svelano piano. Le cime innevate delle Alpi giapponesi fanno da sfondo a una passeggiata nel Parco del Castello, mentre l’antico quartiere di Iwase, con le sue case mercantili in legno e l’atmosfera da epoca Edo, regala suggestioni d’altri tempi. A mezzogiorno, l’appuntamento è con il Toyama Bay Sushi, che celebra il mare e la freschezza del pescato in combinazioni delicate e raffinate. E poi si parte per le montagne.

Unazuki Onsen è più di una semplice stazione termale: è una porta verso la bellezza incontaminata della gola di Kurobe. Anche senza salire sulla famosa Kurobe Gorge Railway, basta una passeggiata tra i ponti sospesi e i ruscelli per sentirsi parte del paesaggio. La notte in ryokan, tra acque termali fumanti e una cena kaiseki dai sapori stagionali, è una carezza lenta e rigenerante.

Le montagne di Toyama

Il viaggio prosegue verso Fukui, e da lì ci si addentra tra i boschi fino a Eiheiji, uno dei templi zen più importanti del Giappone. Il tempio, fondato dal maestro Dōgen nel XIII secolo, non è un luogo da ammirare ma da vivere. Lo shukubō, il pernottamento all’interno del tempio, è un rito in sé. Si viene accolti con semplicità, si indossa l’abito del pellegrino e si partecipa a una sessione di zazen, la meditazione seduta. La cena shōjin ryōri, rigorosamente vegetariana, viene consumata in silenzio, seguendo una ritualità che riconnette mente e corpo.

La notte è essenziale: un futon, il profumo del tatami e il suono della foresta. Ma è all’alba che l’esperienza zen si rivela appieno. La cerimonia del mattino, tra canti di sutra e movimenti rituali, è un invito a lasciare andare ogni distrazione e ascoltare ciò che davvero conta. Camminare nel tempio, tra i corridoi in legno e i cedri secolari, è come attraversare il cuore stesso del Giappone spirituale.

Prima del ritorno, c’è spazio per un’ultima parentesi di benessere: Awara Onsen, poco distante da Fukui, è perfetta per un bagno caldo e un pranzo leggero, avvolti ancora una volta dal ritmo lento di questo viaggio.

CONTINUA A LEGGERE

La penisola di Ise-Shima on the road 

Il viaggio comincia a Nagoya, vivace città da cui, con poco più di due ore di guida tranquilla, si raggiunge Ise, cuore spirituale del Giappone. Qui sorge l’Ise Jingū, il più venerato tra i santuari shintoisti. Il Gekū e il Naikū, immersi in una foresta sacra, trasmettono una sensazione di rispetto profondo per la natura e il divino. I sentieri di ghiaia, le torri in legno grezzo e il silenzio ovattato rendono la visita un’esperienza quasi mistica. Dopo la visita, il quartiere di Okage Yokocho invita a passeggiare tra botteghe e case tradizionali, degustando prelibatezze locali come i mochi alla griglia e il pesce essiccato. La notte in un ryokan con onsen, magari affacciato sul mare o incastonato nel verde del Parco di Ise-Shima, suggella la giornata con un bagno caldo sotto le stelle.

Il Castello di Nagoya

Proseguendo verso Toba, l’auto si trasforma in una chiave d’accesso a un mondo meno conosciuto: fari solitari come quello di Anorisaki, belvederi panoramici come Daiozaki, o santuari dimenticati che punteggiano le colline. A Mikimoto Pearl Island, si entra in contatto con le ama, le leggendarie pescatrici di perle, simbolo di una tradizione millenaria e di una forza femminile straordinaria. E poi la costa di Matoya, con i suoi allevamenti di ostriche e la vita che scorre lenta tra le onde e le reti da pesca. Dormire a Toba o nella più tranquilla Shima significa addormentarsi con il suono del mare e svegliarsi con la luce dorata dell’alba.

A Kashikojima, cuore della baia di Ago, si scopre un arcipelago silenzioso, perfetto per una mini-crociera tra le isole o per un pranzo intimo in una capanna ama, dove il pescato del giorno viene cucinato secondo tradizione, tra risate sincere e racconti antichi. Le strade minori invitano a rallentare ancora di più, attraversando villaggi dimenticati e scorci di costa che sembrano dipinti.

Il rientro verso Nagoya non è una semplice traversata, ma un ultimo regalo. Una sosta a Sakakibara Onsen, tra le colline, offre un momento di rigenerazione nelle sue acque terapeutiche. Chi ha tempo può fermarsi anche a Matsusaka, patria di una delle carni wagyu più pregiate del Giappone, e passeggiare tra i quartieri dei vecchi samurai.

CONTINUA A LEGGERE

Shikoku in libertà

Shikoku è la terra del pellegrinaggio degli 88 templi, dei ponti sospesi nella Valle di Iya, dei castelli che dominano piccole città portuali e degli onsen avvolti dalla nebbia del mattino. Le sue strade sono curate, il traffico pressoché assente, e dietro ogni curva si cela un paesaggio che sorprende per grazia e semplicità. 

Il viaggio inizia a Takamatsu, elegante porta d’ingresso dell’isola, affacciata sul Mare Interno di Seto. Il Ritsurin Garden, con i suoi laghetti e i pini secolari modellati con maestria zen, invita alla contemplazione. Il soggiorno in un ryokan con onsen panoramico segna da subito il ritmo del viaggio: lento, profondo, rigenerante.

Poi la strada sale, si restringe, si addentra nella misteriosa Valle di Iya. Attraversare i ponti sospesi e scendere in funicolare fino alle acque termali dell’Hotel Iya Onsen è come varcare una soglia: qui inizia la parte più spirituale del viaggio, tra natura incontaminata e silenzi che parlano all’anima.

L’itinerario prosegue verso Kōchi, città viva e profumata di mare, dove il mercato Hirome pulsa di sapori locali e il katsuo no tataki, il tonnetto leggermente scottato, racconta la gastronomia autentica del luogo. Si dorme nel cuore della città, accolti da una moderna ospitalità giapponese, tra efficienza e discrezione.

Il Ritsurin Garden

Lungo la costa del Pacifico, il paesaggio si fa epico: scogliere, onde e piccole baie silenziose accompagnano fino a Uwajima, custode di un castello che domina la città e del tempio Taga.

A Matsuyama, la destinazione è l’antica Dōgo Onsen, una delle terme più antiche del Giappone. Immergersi in queste acque, tra legno consumato e vapori sospesi, è come sfiorare il tempo. Dopo un bagno rigenerante nelle storiche acque termali, si può esplorare il castello di Matsuyama, situato su una collina con vista sulla città. 

Poi Tokushima, terra di danzatori. Qui l’Awa Odori, la danza tradizionale, incanta con il suo ritmo antico. E il tempio Ryozenji, il primo del pellegrinaggio degli 88 templi di Shikoku, accoglie i pellegrini, ricordando che Shikoku è anche un’isola sacra, dove ogni passo può diventare meditazione.

Il viaggio si chiude tornando a Takamatsu, con una sosta ai celebri vortici di Naruto, dove la potenza dell’acqua racconta la forza misteriosa dell’isola. 

CONTINUA A LEGGERE

Shikoku fuori dai sentieri battuti

Un traghetto conduce sull’isola di Shodoshima, famosa per la produzione di olive. È qui che si trovano le spettacolari 750 risaie terrazzate di Nakayama Senmaida, un paesaggio rurale mozzafiato che racconta storie di agricoltura, tradizione e resilienza. In un piccolo café del villaggio, il pranzo è un tributo alla cucina locale: hamburger di manzo alle olive o piatti a base di ortaggi biologici.

Il viaggio prosegue verso luoghi di spiritualità ancora poco conosciuti: il tempio montano di Nishinotaki, dove è possibile incontrare il monaco Kobayashi-san, percorrere una suggestiva grotta di preghiera e assistere a una cerimonia del fuoco che lascia il segno. A seguire, una visita alla storica fabbrica di salsa di soia Yamaroku svela i segreti di una delle eccellenze giapponesi più amate al mondo.

I panorami dell’isola di Shikoku

A metà pomeriggio, una sosta golosa da Minori Gelato offre gusti inaspettati – sake, zenzero e salsa di soia – in un gelato nato come installazione artistica per la Triennale dell’Arte di Setouchi.

Attraversando il Monte Tsurugi si raggiunge la Valle di Oku-Iya, un luogo che sembra sospeso nel tempo. Qui si trova un villaggio quasi disabitato, ripopolato da bambole a grandezza naturale: un’installazione toccante nata come risposta personale alla solitudine e allo spopolamento delle zone rurali.

Il viaggio prosegue tra mani in pasta e calore umano: imparare a preparare i soba noodles seguendo tecniche antiche, e gustarli appena fatti, è un’esperienza che unisce sapori e storie. La notte si trascorre in case coloniche tradizionali, restaurate con amore, dove le donne del villaggio preparano una cena con prodotti dei propri orti, cucinati con semplicità e passione.

L’itinerario culmina in uno dei templi buddhisti più spirituali e misteriosi di Shikoku, spesso avvolto dalla nebbia e protetto da alberi secolari. Un luogo che parla al cuore e invita alla riflessione.
Il viaggio si chiude con una passeggiata tra le meraviglie del Ritsurin Garden a Takamatsu, uno dei giardini tradizionali più raffinati del Paese.

Un’esperienza che unisce l’anima del Giappone antico al fascino delle sue bellezze nascoste. Per chi cerca un viaggio fuori dall’ordinario, tra spiritualità, natura, arte e incontri autentici.

CONTINUA A LEGGERE